La data della Pasqua è basata sul calendario lunare e per questo è variabile, il Concilio di Nicea nel 325 d.c. decise che la domenica di Pasqua doveva essere celebrata la prima domenica dopo il plenilunio seguente l'equinozio primaverile (21 o 22 marzo), per questo cade sempre tra il 22 marzo e il 25 aprile. Nel 2025 è il 20 aprile.
Nei tempi antichi la Danimarca era una società essenzialmente agraria e non mancavano le credenze e le superstizioni legati ai momenti di transizione del ciclo annuale, in molti casi legati al calendario cristiano. Così il periodo pasquale era considerato un periodo delicato, dato che si credeva anche che le streghe fossero particolarmente attive e che la notte tra il mercoledì e giovedì santo si riunissero per volare insieme alle gazze verso il monte Blocksbjerg nella regione tedesca dell'Harzen o verso Tromso, nel nord della Norvegia, per questo la sera prima di giovedì santo era chiamata ironicamente 'Skt. Skade aften', la sera della 'Santa Gazza', parafrasando un po' il nome della vigilia di San Giovanni (Skt Hans aften). Per proteggersi, ancora all'inizio del 1900 nelle campagne le massaie appendevano dei coltelli sulla porta di casa, dato che il ferro era considerato protettivo contro gli influssi sfavorevoli (da qui anche l'espressione 'toccare ferro').
Ricordiamo anche che la settimana pasquale è un periodo di vacanze ma non propriamente un periodo di festeggiamenti, ricordando la passione di Cristo la settimana pasquale in Danimarca era chiamata 'la settimana silenziosa' e gli ultimi tre giorni prima della domenica, chiamati 'dimmeldagene', anche le campane delle chiese erano smorzate. Il cibo precedente alla domenica era quindi semplice, ma anche salutare.
Giovedì santo (il giovedì dopo la domenica delle palme) è detto in danese 'Skærtorsdag', letteralmente il 'giovedì pulito', era infatti il giorno dove Gesù lavò i piedi dei discepoli e il piatto tipico era una sobria minestra di erbe e diversi tipi di cavoli, per questo chiamata ' la zuppa dei nove-cavoli'.
Venerdi santo (Lang fredag) spesso si mangiava una pappa di farina di segale, il pane di segale d'altronde è sempre stato parte delle dispense danesi.
Il sabato invece era chiamato il 'sabato sporco' (skidtlørdag) perché era il giorno delle pulizie, dato le pulizie non si facevano i giorni festivi, quindi né i due precedenti (giovedì e venerdì santo), né i due seguenti (la domenica e il lunedì dell'angelo) Il semplice piatto del sabato erano uova sode con salsa di senape, dette 'uova sporche' skidenæg, che ancora oggi troviamo bei buffet pasquali.
L'uovo è certamente esso stesso simbolo della Pasqua, anticamente le uova di pasqua erano vere e proprie uova di gallina. Nel periodo di quaresima infatti non si potevano mangiare uova, quindi si era diffusa l'usanza di consumare uova in coincidenza con il periodo pasquale, che segnava la fine del digiuno.
Inoltre nel Medioevo l'ultima decima che il contadino pagava al signore o alla chiesa cattolica era proprio costituita da uova e tradizionalmente a Pasqua le uova venivano anche regalate ai ragazzi e alle ragazze che lavoravano nelle fattorie, come omaggio di festa.
In passato quindi le uova erano a volte usate come pagamenti ed il periodo pasquale è quello dove le galline lasciano più uova nel pollaio.
Le uova di cioccolato invece cominciarono a diffondersi più tardi, dagli anni 20´del secolo scorso .
Infine la domenica, con la resurrezione di Cristo, rappresentava – come nel periodo natalizio – una buona occasione di carattere conviviale per festeggiare con familiari e amici.
Oggi il ricco e variegato pranzo pasquale o 'Påskefrokost' è costituito da una serie di piattini con pietanze tradizionali servite a buffet. Normalmente si inizia con piatti freddi, prima di tutto l'aringa marinata, poi gamberetti, tonno, uova sode, paté di fegato ecc... Poi ci sono piatti caldi, dove la scelta è libera ma di solito contengono agnello, uova o pollo. Ricordiamo che l'agnello nella tradizione cristiana è assimilato a Gesù come corpo sacrificale.
Per concludere ci sono servite diverse varietà di formaggi danesi , insieme a uva e biscotti.
Per accompagnare i pasti non manca l'acquavite danese, la 'snaps' e naturalmente la birra, soprattutto la 'birra pasquale (Påskebryg). Infatti, come anche nel periodo natalizio, le birrerie mettono in commercio delle birre speciali di gradazione più alta, la prima fu creata da una piccola birreria a Randers alla fine del 1800. In realtà però la tradizione è più antica e nacque in Baviera nel 1600, quando i monaci 'Paulani' (dall'apostolo Paolo) crearono una birra più forte e più ricca di nutrienti per sostenersi nel periodo di digiuno precedente alla Pasqua, dove non potevano assumere cibo solido, birra che fu poi commercializzata col nome di 'Salvator'.
Il giorno in cui si cominciano a servire le birre pasquali è chiamato 'giorno-P' e si celebra (già dal 1952) un po' dappertutto, non solo nei locali che servono alcolici, ma anche nelle università e nelle istituzioni di studio, per dare il benvenuto alle vacanze pasquali.
I colori prevalenti delle tavolate pasquali sono colori luminosi come il verde e il giallo: il verde è il colore della primavera in arrivo, quando gli alberi si stanno per coprire di foglie, gialli sono i narcisi pasquali: 'påskelje' (Narcissus pseudonarcissus), che fioriscono proprio nel periodo di marzo/aprile e si vedono un po' dappertutto nei giardini e parchi danesi
Una tradizione danese molto particolare in coincidenza con il periodo pasquale è quella delle cosiddette 'gækkebrev', temine che potremmo tradurre come 'lettere burla'. Queste lettere consistono in un foglio di carta ritagliato in maniera artistica (venduti anche nelle cartolerie), sui quali si scrivono alcune rime scherzose aggiungendo un bucaneve disseccato. Le letterine vengono inviate all'inizio della primavera in coincidenza con la settimana pasquale.
'Vintergæk' (letteralmente 'burla d'inverno') è infatti il nome danese del bucaneve, il fiore che 'inganna' l'inverno, fiorendo quando ancora fa freddo. L'espressione 'at drive gæk med nogen' vuol dire appunto 'prendersi gioco (burlare) di qualcuno'.
Le letterine al posto della firma hanno vari puntini, uno per ogni lettera del nome del mittente, che però rimane anonimo. Il gioco è appunto di indovinare chi ha mandato la composizione, se si sbaglia è considerato un 'gæk', è beffato e deve fare un regalino al mittente.
Se invece si indovina il burlato è il mittente e deve sdebitarsi, in passato con un uovo, tenendo una festicciola o semplicemente con un bacio, oggi questi regalini consistono perlopiù in uova di cioccolato
La tradizione è esclusivamente danese e si pensa che le prime lettere-burla vennero mandate durante il 1800. I precursori delle 'gækkebreve' danesi sono le 'bindebreve' letteralmente : 'lettere vincolanti'.
Di origine tedesca, questo tipo di lettere furono usate in Danimarca dal 1600 al 1800. Anch'esse erano lettere scherzose e l'idea era di piazzare la lettera in un posto dove il ricevente la trovasse e così 'legarlo' a sé. A volte vi era disegnato o contenevano un nodo molto stretto, realizzato con fibre sottili – quindi impossibile da sciogliere – o un indovinello.
All'inizio erano lettere scherzose per festeggiare l'onomastico del ricevente, in seguito, durante il 1700, presero spesso il significato di lettere amorose mandate da pretendenti, un po' come discreto e garbato corteggiamento e i nodi spesso avevano la forma di cuoricini intrecciati per simboleggiare un vincolo, perlomeno fino all'estate.
Le occasioni in cui si mandavano queste letterine erano l'onomastico (navnendag) o i 4 'tamperdage'. 'Tamper' è un parola del basso-tedesco (Plattdeutsch) per indicare 'un quarto', riferendosi alla divisione del calendario in quarti: 'jejunia quattuor temporum' che nella chiesa cattolica erano i 4 periodi dell'anno da dedicare al digiuno e alla preghiera, all'inizio di ogni stagione.
Una volta l'usanza era quindi diffusa tra gli adulti, ma dal 900' è dedicata ai bambini, felici di ricevere uova di cioccolato.
Insomma per le occasioni importanti si approfittava per manifestare la propria simpatia a conoscenti e amici con una letterina scherzosa e nonostante siano passati secoli la simpatica tradizione è rimasta in Danimarca con queste letterine pasquali .
Ricordiamo che in Danimarca sia giovedì che venerdì santo sono giorni festivi (mentre nella vicina Svezia è festivo solo venerdì santo) e che la maggior parte dei negozi per legge devono restare chiusi (cosi come domenica di Pasqua e Pasquetta). Perciò i negozi sono solo aperti sabato 19 aprile 2025.
Per non sprecare tempo prezioso si consiglia di fare il primo giorno la visita guidata in italiano della vecchia Copenaghen – che inizia alle ore 11.00 dall'ufficio turistico, Vesterbrogade 4.
NB! Il piccolo centro storico è chiuso al traffico dei pullman turistici, quindi i cortili, le piazzette e gli angoli caratteristici un po' nascosti sono raggiungibili solo a piedi.
Durante la gita vi daremo tanti consigli utili su come usare al meglio il vostro tempo a Copenaghen e arricchiremo il vostro tragitto con spunti e curiosità della cultura e del popolo danese.
Da Nyhavn (vicino a dove la passeggiata finisce) c’è la possibilità di fare la nostra gita sui canali in italiano o proseguire con pochi minuti di cammino verso il Palazzo Reale di Amalienborg e la Sirenetta.
Inoltre consigli sui ristoranti e sui negozi di prodotti tipici.
Riconosciuto dal Touring Club Italiano
L'unica esclusivamente in italiano
Punto d'incontro: FUORI l'Ufficio Turistico, angolo Vesterbrogade/Hammerichsgade, vicino al Tivoli.
Pasqua 2025: 14/04, 15/04, 16/04, 18/04, 19/04, 20/04 e il 21/04 2025 alle ore 11.
Con prenotazione. Per prenotare basta mandare un WhatsApp al numero +45 40818833 o una mail a linda@linda.dk
LINDA ESCURSIONI – La vecchia Copenaghen – TOUR 1
il castello sul lago, con il museo nazionale della storia danese.
conosciuto come il castello di Amleto.
I Castelli si raggiungono attraversando i boschi ed i pittoreschi villaggi lungo la strada costiera.
I primi 40 km si percorrono lungo la costa nord della Selandia, (di fronte alla Svezia), dove si possono vedere le pittoresche case tradizionali con il tetto di canne. Si passa vicino alla casa di Karen Blixen e al Museo d'Arte Moderna Louisiana. Se il tempo è limpido si può anche scorgere il famoso ponte che collega la Danimarca alla Svezia.
La prima tappa è il Castello di Kronborg, conosciuto come il castello di Amleto, che dista appena 4 km dalla Svezia.
Si arriva infine al Castello di Frederiksborg, il castello più importante (situato su tre isole su un lago e di fronte a un grande parco barocco) di cui si visita il ricco interno con il Museo Nazionale della Storia danese.
Riconosciuto dal Touring Club Italiano
Punto d’incontro: di fianco al Municipio (vicino alla colonna con i trombettieri e Palace Hotel).
Cercare il pullman bianco con il cartello Linda Escursioni sul vetro anteriore.
Pasqua 2025: 20/04 2025 alle ore 9.30.
Con prenotazione.
Per prenotare basta mandare un WhatsApp al numero +45 40818833 o una mail a linda@linda.dk
LINDA ESCURSIONI – I famosi castelli del Nord della Selandia – TOUR 2